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12 03 2013 | Rimini | Esuberi Scm, Vitali richiama parti a confronto

Martedì, 12 Marzo 2013

tortora-scuro

Rimini | Esuberi Scm, Vitali richiama parti a confronto


Il presidente della Provincia di Rimini è “preoccupato” per la piega che sta prendendo la vertenza dei lavoratori Scm. Ultimo segnale in ordine di tempo lo sciopero con occupazione della Marecchiese a Villa Verucchio degli operai dello stabilimento Steelmec. Un centinaio è stato dichiarato in esubero dall’azienda che si trova in una situazione “delicatissima”. “Offro la mia personale disponibilità, nel caso le parti lo richiedano, a un confronto aperto al fine di individuare ogni possibile soluzione o mediazione utile a evitare il dramma dei cosiddetti ‘esuberi’”, avanza Stefano Vitali.


I numeri non lasciano spazio a dubbi, “i dati statistici relativi ai primi due mesi e mezzo del 2013 mostrano come, rispetto a un 2012 amarissimo sul fronte delle difficoltà occupazionali e delle imprese, siano aumentati da 487 a 524 i lavoratori coinvolti in crisi aziendali sulle quali si sono aperti tavoli provinciali per Cassa integrazione straordinaria”. Sono 35 le crisi aziendali “che come Provincia di Rimini monitoriamo attraverso gli strumenti che consente la legge”.


È irrinunciabile – sottolinea Vitali – la strategicità del lavoro e delle imprese nelle dinamiche territoriali. Senza garanzie su tale aspetto, ogni programma, ogni progetto, ogni iniziativa di sviluppo non sta in piedi. Per questo la nostra priorità, in questa e ogni altra vicenda critica, è quella di salvaguardare l’occupazione, pur avendo ben presente le enormi difficoltà del Paese sul fronte della ripresa imprenditoriale”.


Stiamo seguendo, e seguiremo con la massima attenzione, gli sviluppi della vertenza – ha detto l’assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Rimini Nadia Rossi davanti alle notizie sullo stabilimento Steelmec di Villa Verucchio – col pensiero ai lavoratori e alle loro famiglie: ancora una volta, pur in un contesto certamente difficile e per certi versi straordinario, è il lavoro che paga il prezzo della crisi. Ribadendo la necessità dell' impegno pubblico per l'erogazione degli ammortizzatori sociali, crediamo però vada richiamata con forza, ancora una volta, la responsabilità sociale d' impresa a fronte anche degli sforzi fatti verso forme contrattuali che già presuppongono sacrifici da parte dei lavoratori”.



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